5 de septiembre de 2016
Crisi infinita a Madrid
Verso le terze legislative in un anno
Crisi infinita a Madrid
pagina 2 L’OSSERVATORE ROMANO domenica 4 settembre 2016
MADRID, 3. La Spagna si prepara a tornare
alle urne per la terza volta in un anno, dopo che, ieri sera, il Parlamento di
Madrid ha bocciato il secondo tentativo del presidente del Governo incaricato,
Mariano Rajoy, di formare un Esecutivo di minoranza.
Al leader del Partito popolare (Pp) sarebbe
bastata la maggioranza semplice dei voti (176 su un totale di 350), ma anche
ieri — come due giorni fa — a favore hanno votato solo 170 deputati. Centottanta
i voti contrari. I partiti rappresentati in Parlamento hanno adesso due mesi di
tempo, fino al 31 ottobre, per trovare un accordo per la formazione di un
Governo prima che re Filippo VI convochi nuove elezioni per dicembre. I quattro
grandi partiti, consapevoli della crescente esasperazione del Paese verso la loro
incapacità a uscire dalla crisi, si sono detti però pronti a una riforma della
legge elettorale per anticipare il voto al 18 dicembre, voto che altrimenti
dovrebbe svolgersi a ridosso del Natale.
Quella di Rajoy era comunque una sconfitta
annunciata. Già mercoledì scorso, alla prima votazione in Parlamento, aveva
fatto il pieno dei 170 voti possibili: 137 Pp, 32 di Ciudadanos e un deputato
di Coalición Canaria. Contro avevano votato 85
socialisti del Psoe, 71 di Podemos, 24 indipendentisti e nazionalisti catalani
e baschi. Ora il percorso si fa ancora più incerto, con la possibilità sempre
più concreta delle terze elezioni in un anno, che tutti considerano «assurde»
(sarebbe la prima volta dal 1945 in un Paese dell’Europa occidentale).
Una ipotesi
è che le elezioni basche e galiziane del 25 settembre cambino lo scenario
politico — se ci sarà una nuova sconfitta del socialista Pedro Sánchez — e
possano spingere i leader del Psoe a imporre un cambiamento di rotta. E che, in
parallelo, producano un avvicinamento dei nazionalisti baschi (5 deputati) a
Rajoy, il quale potrebbe ritentare l’investitura in ottobre.
L’ex presidente del Governo, il socialista
Felipe González, ha proposto che il Pp presenti un altro candidato al posto di
Rajoy. Ma sembra molto improbabile che ciò avvenga. Un’altra ipotesi, molto fragile,
vedrebbe Psoe e Podemos tentare la costruzione di una coalizione “del
cambiamento”, con l’appoggio degli indipendentisti e di Ciudadanos. Una strada,
però, per ora esclusa dal Psoe. La probabilità più concreta è, al momento, che
si torni a votare. «Una vergogna», ha tuonato Rajoy puntando il dito contro
Sánchez, accusandolo di «volere ripetere il voto fino a un risultato di suo
gradimento».
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