12 de agosto de 2013
Tra israeliani e palestinesi nuove tensioni ma anche gesti distensivi
Alla vigilia della ripresa dei negoziati diretti
Tra israeliani e palestinesi nuove tensioni ma anche gesti distensivi
Anno CLIII n. 185 (46.429)
Città del Vaticano lunedì-martedì
12-13 agosto 2013
TEL AVIV, 12. Nuove tensioni, legate all’annuncio
di altri insediamenti israeliani nei Territori palestinesi occupati, ma anche
gesti distensivi si sono alternati durante il fine settimana nella complessa
vicenda israelo-palestinese. Il Governo israeliano ha approvato ieri il
rilascio, entro 48 ore, dei primi 26 dei 104 prigionieri come parte delle concessioni
per la ripresa dei negoziati di pace diretti con i palestinesi, che avranno una
seconda tornata mercoledì a Gerusalemme. I 26 — tutti reclusi da prima degli
accordi di Oslo, ossia da oltre vent’anni — saranno scarcerati come previsto martedì
13. Quattordici saranno liberati nella Striscia di Gaza, controllata dal giugno
del 2007 da Hamas, e gli altri in Cisgiordania. Il comitato che ha deciso i
nomi era composto dai ministri Tzipi Livni, che è anche capo negoziatore ai
colloqui con i palestinesi, Yaakov Peri, Moshe Yaalon e Yitzhak Aharonovich. Era
invece assente il primo ministro Benjamin Netanyahu, in convalescenza dopoun’operazione
per la rimozione di un’ernia.
Un ebreo ultraortodosso nell’insediamento di Beitar Elit (Afp)
Poche ore prima della decisione, però, il
ministro dell’Edilizia israeliano, Uri Ariel, del partito nazionalista Focolare
ebraico, aveva annunciato la costruzione di altre 1.200 unità abitative a
Gerusalemme est e in Cisgiordania, suscitando l’ira dei palestinesi, ma anche critiche
di alcune forze politiche israeliane. Perplessità e dissensi sono stati
espressi non solo dalla sinistra israeliana, ma anche da uno dei principali
esponenti della componente minoritaria centrista del Governo, il ministro delle
Finanze, Yair Lapid, che ha parlato di «bastone tra le ruote della pace». La stessa
Tzipi Livni, secondo quanto riferito dalle agenzie di stampa internazionali, è
sembrata in imbarazzo sulla questione, incontrandoigiornalisti dopo un
colloquio con il ministro degli Esteri tedesco, Guido Westerwelle, in visita a
Geru s a l e m m e .
Il portavoce del
Governo palestinese, Ihab Bassiso, ha parlato di forte preoccupazione per la
mossa israeliana «nel bel mezzo della ripresa dei colloqui di pace». Bassiso ha
ricordato come siano contrari alla politica israeliana degli insediamenti anche
gli Stati Uniti e l’Unione europea. L’inviato di Washington, Martin Indyk,
aveva fat-to visita ieri a Ramallah al leader palestinese Abu Mazen proprio per
parlare del prossimo round negoziale, prima di spostarsi a Gerusalemme e
incontrare il presidente israeliano, Shimon Peres.
Nel frattempo si è registrato ieri un ennesimo
incidente, con il ferimento di un ragazzo palestinese, al confine tra Israele e
Striscia di Gaza. Il ragazzo è stato colpito alle gambe e a una mano da
proiettili sparati da soldati israeliani. Secondo una portavoce dell’e s e rc i
t o israeliano citata dal «Jerusalem Post», un gruppo di palestinesi si erano
avvicinati alla barriera del confine e avevano lanciato pietre contro i soldati
israeliani e incominciato a danneggiare la struttura, ignorando i colpi d’avvertimento
sparati in aria.
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