1 de agosto de 2013
La Bank of England aiutò i nazisti a vendere l’oro rubato alla Cecoslovacchia
La Bank of England aiutò i nazisti a vendere l’oro
rubato alla Cecoslovacchia
Appeasement finanziario
venerdì 2 agosto 2013 L’OSSERVATORE ROMANO pagina 5
Consapevole della
minaccia che la Germania nazista rappresentava per la pace in Europa, il
Governo di Sua Maestà aveva già congelato i beni del Reich nell’isola, eppure
fu proprio la Bank of England ad aiutare Hitler a vendere l’oro sottratto dai
nazisti dopo l’invasione della Cecoslovacchia. Presentando un inequivocabile
documento degli anni Cinquanta, la sconvolgente notizia è stata pubblicata
dalla stessa banca sul suo sito (www.bankofengland.co.uk): nel marzo 1939, per
volontà del governatore Montagu Norman, filotedesco, gli inglesi agirono da
tramite della Reichsbank nel trasferimento, su un conto della banca centrale
tedesca, di oro valutato a quel tempo 5,6 milioni di sterline. Una politica
dell’appeasement, insomma, portata
avanti sul piano bancário dalla “Old Lady” senza però che ne fosse informato Il
Governo britannico.
Sino a
oggi la responsabilità dell’operazione veniva attribuita alla Banca dei
regolamenti internazionali — istituzione (embrione del sistema finanziario
europeo) creata per permettere le riparazioni tedesche dopo la prima guerra
mondiale — sulle cui spalle l’episodio della sottrazione dell’oro ai cechi
pesava come un pesante fardello.
Fardello da cui però, grazie alle ultime scoperte, è
stata liberata. La notizia è l’ennesima dimostrazione di quanto ancora sia
necessario studiare gli anni del secondo conflitto mondiale, anche in un’ottica
di guerra finanziaria. Dopo i dollari di Pio XII investiti contro Hitler —
rivelati dalla storica Patricia M. McGoldrick come abbiamo scritto nell’edizione
del 30 gennaio 2013 — è oggi la volta dell’oro di Hitler salvato dal
governatore Norman contro il suo stesso Governo. C’è, decisamente, ancora molta
storia da fare.
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