25 de abril de 2017
Washington ínvia un sottomarino nucleare - Per fare fronte alla minacce del regime della Corea del Nord
Per fare fronte alla
minacce del regime della Corea del Nord
Washington ínvia un sottomarino nucleare
mercoledì 26 aprile 2017 L’OSSERVATORE ROMANO pagina 3
WASHINGTON, 25. Nel giorno dell’85°
anniversario della fondazione dell’esercito, la Corea del Nord torna a
minacciare un attacco senza preavviso su larga scala. Pyongyang — si legge oggi
sui media ufficiali del regime — «possiede ora la volontà e le capacità di
rispondere a ogni tipo di guerra». Se Stati Uniti e Corea del Sud «continuano
la preparazione incauta di un attacco
preventivo», il Nord ne «lancerà uno senza
preavvisi per punizione
distruggendo le loro terre».
La tensione nella penisola coreana è
altissima. Kim Hong-kyun, inviato speciale sudcoreano, ha detto che Stati
Uniti, Corea del Sud e Giappone «concordano sulla necessità di massimizzare la
pressione su Pyongyang per prevenire ulteriori provocazioni nell’ambito delle
ipotesi di un nuovo test nucleare o di un lancio di missile». E sempre oggi, proprio
per festeggiare la nascita dell’esercito, Pyongyang ha effettuato esercitazioni
di artiglieria con
proiettili da combattimento (non a salve)
nei pressi della città orientale di Wonsan. Il leader Kim Jong-un dicono fonti sudcoreane — avrebbe
assistito alle manovre.
Washington
è pronta a reagire a ogni nuova provocazione. Stando a
quanto
riporta la Cnn, gli Stati Uniti hanno inviato nell’area anche
il
sommergibile nucleare Uss Michigan, mentre sono iniziate operazioni congiunte
con la marina giapponese. Il
sottomarino è arrivato oggi nel porto di Busan, nella Corea del Sud. Venne
varato nel 1983, all’indomani dell’abbandono da parte soviética delle
trattative di Ginevra sugli euromissili e dieci giorni prima
del lancio dello scudo spaziale
statunitense. Tecnicamente appartiene alla classe Ohio, di cui fanno parte altri
17 mezzi simili a esso. È stato impegnato in 66 missioni di pattugliamento
delle
acque internazionali. È dotato di missili tattici e ha sofisticate
capacità di comunicazione.
Ieri all’Onu l’ambasciatore statunitense Nikki
Haley, ha dichiarato:
«Se vedremo che Pyongyang attacca una base
militare, se vedremo il lancio di un missile balistico intercontinentale, allora
ovviamente procederemo ». Anche il Pentagono ha lanciato il suo monito,
chiedendo alla Corea del Nord di «astenersi da azioni provocatorie e da una retórica
destabilizzante
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