21 de junio de 2013
Il Brasile cerca risposte alle dilaganti proteste
Rousseff convoca una riunione straordinaria del Governo
Il Brasile cerca risposte alle dilaganti proteste
sabato 22 giugno 2013 L’OSSERVATORE ROMANO pagina 3
BRASILIA, 21. Il
presidente del Brasile, Dilma Rousseff, ha convocato per oggi una riunione
straordinaria con alcuni ministri per definire le risposte alle manifestazioni
di protesta che si susseguono in tutto il Paese. La leader brasiliana ha anche
annunciato il rinvio degli impegni che aveva in agenda nei prossimi giorni, compreso
il viaggio in Giappone della settimana prossima. L’iniziativa di Rousseff, a
giudizio di molti osservatori, è volta a evitare che le proteste si
radicalizzino e che portino a violenze sempre più diffuse. Una simile
prospettiva appare, infatti, tutt’altro che improbabile, sebbene la linea del
Governo federale sia stata finora di piena disponibilità ad ascoltare le
ragioni dei dimostranti. La stessa
Rousseff ha dichiarato nei giorni scorsi che «la grandeza della manifestazioni
dimostra l’energia della nostra democrazia; la forza della voce della strada è
il senso civico del nostro popolo». Rousseff al tempo stesso ha insistito sul
fatto che il suo Governo «è attento alle richieste di cambiamento ed è
impegnato nel sociale».
Per
il momento, comunque, la protesta non è stata fermata neppure dall’annuncio da
parte di diversi Stati brasiliani del ritiro del provvedimento che ne era stata
la causa originaria, cioè il rincaro dei trasporti pubblici. Ancora ieri almeno un milione di persone sono scese
in piazza in tutte le principali città brasiliane, per chiedere una svolta
nella spesa pubblica,
contestando in particolare gli investimenti milionari per grandi eventi
sportivi, come la Confederations Cup di calcio già in corso, i mondiali sempre
di cálcio dell’anno prossimo e le Olimpiadi del 2016.
Per la prima volta,
purtroppo, durante la protesta si è verificato un incidente mortale, peraltro
non in conseguenza di scontri. Un Giovane manifestante è morto a Ribeirão Preto,
a circa trecento chilometri da San Paolo, e altri tre sono rimasti feriti, da
un veicolo che li ha investiti. Testimoni hanno raccontato che l’uomo al
volante ha preteso che i dimostranti si facessero da parte per farlo passare e,
non avendo ottenuto quanto chiesto, ha accelerato investendo i giovani.
Nella capitale federale
Brasilia, circa 25.000 manifestanti si sono accampati sul prato di fronte alla
sede Parlamento. La
polizia militare há circondato il palazzo di Planalto, sede della presidenza
brasiliana, e há usato gas lacrimogeni, mentre alcune frange violente tra i
dimostranti hanno lanciato molotov contro Il ministero degli Esteri. Anche a Rio de Janeiro, dove la protesta ha coinvolto
trecentomila persone, la polizia ha caricato alcuni i manifestanti che
lanciavano molotov contro la sede dell’amministrazione comunale. A San Paolo,
oltre centomila persone hanno occupato l’Avenida Paulista, la principale strada
della città A Belo Horizonte, sono scese in strada circa quindicimila persone e
la stampa locale riferisce di numerosi episodi di saccheggio e atti di
vandalismo. Scontri tra polizia militare e manifestanti anche a Salvador, dove si
è giocata la partita tra le nazionali di calcio di Nigeria e Uruguay, valevole
appunto per la Confederations Cup. Gli agenti hanno caricato per disperdere la
folla che si dirigeva verso lo stadio. Scontri di minore rilievo sono stati
segnalati anche a Belém e Porto Alegre.
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