25 de junio de 2013

Diplomazie ancora senza soluzioni per la crisi siriana

Sacerdote francescano ucciso in un attacco al convento di Sant’Antonio da Padova a Ghassanieh

Diplomazie ancora senza soluzioni per la crisi siriana

Anno CLIII n. 145 (46.389) Città del Vaticano mercoledì 26 giugno 2013


DAMASCO, 25. Mentre il conflitto civile in Siria fa registrare ogni giorno altri morti e l’Onu moltiplica gli allarmi sulla condizione delle popolazioni, a partire dai bambini, il confronto tra diplomazie non riesce ancora a trovare soluzioni alla crisi. L’inviato in Siria dell’Onu e della Lega araba, Lakhdar Brahimi, oggi impegnato a Ginevra in colloqui com rappresentanti di Stati Uniti e Russia per preparare la Conferenza internazionale, già più volte rinviata, ha espresso forti dubbi sul fatto chepossa tenersi a luglio, come nelle aspettative. Sempre oggi, la Casa Bianca ha informato di un coloquio telefonico tra il presidente Barack Obama e il premier turco, Recep Tayyip Erdoğan, che hanno concordato sulla necessità di una soluzione politica al conflitto, ma anche su
quella di fornire ulteriore sostegno ai rib elli.

Si è appreso, intanto, che tra le vittime del conflitto c’è stato un sacerdote francescano siriano di 49 anni, padre François Mourad, ucciso domenica scorsa da uomini armati che hanno assalito il convento di Sant’Antonio da Padova a Ghassanieh. Il villaggio, a maggioranza di popolazione cristiana, si trova nel distretto di Jisr al Shughur, nella provincia di Idlib, al confine con la Turchia, dove si susseguono da mesi scontri armati tra forze governative e ribelli. La notizia è stata data dal responsabile per la Siria della Custodia di Terra Santa, padre Halim Noujaim, in un messaggio inviato Allá sede della Custodia a Gerusalemme. Padre Mourad è stato ucciso in un assalto di miliziani islamisti del gruppo Jabhat al Nusra. Nel suo messaggio, padre Noujaim lancia um appello per la pace e sottolinea il rischio che eventuali forniture di armi ai ribelli finiscano per favorire gruppi estremisti islamici responsabili di reiterate violenze contro la minoranza cristiana. In un commosso ricordo del confratello ucciso diffuso da Gerusalemme, il custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa, ha invitato a pregare affinché «questa guerra assurda e vergognosa finisca presto e la gente di Siria possa tornare alla normalità».

Sul tragico episodio ha rilasciato dichiarazioni all’agenzia Fides l’arcivescovo Jacques Behnan Hindo, titolare della arcieparchia siro-cattolica di Hassaké-Nisibi: «Tutta la vicenda dei cristiani del Medio Oriente — ha detto — è segnata e resa feconda dal sangue dei martiri di tante persecuzioni. Negli ultimi tempi, padre Mourad mi aveva fatto arrivare alcuni messaggi in cui si mostrava consapevole di vivere in una situazione
pericolosa, e offriva la sua vita per la pace in Siria e in tutto il mondo».


Nel frattempo, l’Unicef, l’agenzia dell’Onu per l’infanzia, ha lanciato un nuovo appello a fornire assistenza ai bambini, una decina al giorno, che nascono nel campo profughi di Zaatari, in Giordania

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