17 de octubre de 2009
La grande manifestazione a Madrid per la donna e contro l'aborto
L'Osservatore Romano - 17 ottobre 2009
La grande manifestazione a Madrid per la donna e contro l'aborto
Dalla Spagna
un forte sì alla vita
Madrid, 16. "Non esiste il diritto a uccidere, esiste il diritto alla vita". La Spagna, con questo slogan, si appresta a celebrare domani, 17 ottobre, a Madrid, la grande manifestazione a difesa dei nascituri e delle madri, cui hanno aderito più di quaranta organizzazioni. Una serie di iniziative divulgative, accademiche e ludiche sono in corso da giorni per sensibilizzare le famiglie alla partecipazione contro quella che viene definita "un'iniziativa legale contraria alla dignità dell'essere umano". Si tratta del controverso progetto di legge governativo, approvato dal Consiglio dei ministri, che prevede che le donne dai 16 anni in su possano abortire liberamente nelle prime quattordici settimane di gravidanza. L'aborto sarà consentito fino alla ventiduesima settimana in caso di rischi per la vita e la salute della madre o di gravi anomalie del feto; inoltre, non si prevede alcun limite di tempo in caso di malattia estremamente grave e incurabile. L'unico requisito è che la struttura a cui la donna si rivolge fornisca informazioni sui programmi sociali di aiuto alle madri.
I presuli hanno dedicato un'ampia riflessione alla legge in occasione dell'ultima riunione della commissione permanente, svoltasi a Madrid, dando il loro appoggio alla manifestazione. Il segretario della commissione permanente dell'episcopato, il vescovo ausiliare di Madrid, Juan Antonio Martínez Camino, ha detto che "la manifestazione è legittima e opportuna". "I fedeli laici - ha precisato il presule - rispondono adeguatamente a questa sfida, di grande trascendenza morale e sociale, facendo uso del proprio diritto a manifestare pacificamente per esprimere il disaccordo rispetto a questa la legge progettata, che comporta un serio passo indietro nelle protezione del diritto alla vita dei nascituri, un maggior abbandono delle madri gestanti e un danno irreparabile al bene comune".
Anche la rete delle scuole cattoliche di Madrid, fra gli altri, ha reso noto la propria adesione alla marcia di protesta. "Quando le leggi non proteggono la vita - si legge in un comunicato - giunge il momento d'intensificare con più forza l'educazione, perché crediamo in essa e per noi, come scuole cattoliche, è il nostro contesto specifico in cui operare".
In un intervento radiofonico al canale informativo diocesano della Cadena Cope, il cardinale Antonio María Rouco Varela, arcivescovo di Madrid e presidente della Conferenza episcopale di Spagna, riferendosi proprio al contributo delle scuole, ha sottolineato la necessità "di un'educazione che infonda vigore all'animo e alla coscienza dell'uomo fin dalla gioventù e che lo porti al riconoscimento della realtà inviolabile dell'essere umano fin da quando viene concepito nel grembo materno". "L'uomo - ha aggiunto il porporato - è intoccabile dal momento in cui nasce come embrione". Per questo, il cardinale ritiene che "sia un grande obiettivo quello che persegue la manifestazione". "È uno strumento - ha rilevato - molto democratico, relazionato con i diritti fondamentali della persona umana, che i cattolici, i cristiani, con la loro coscienza viva, siano disposti a esprimere pacificamente, democraticamente e liberamente questo grande sì alla vita, e il diritto alla vita dell'essere umano dal suo concepimento fino alla morte".
Nel manifesto che accompagna la manifestazione, pubblicato a cura della piattaforma "Diritto a vivere", si ricorda: "L'aborto suppone la morte violenta di un essere umano e un terribile dramma per la donna che soffre. La legge spagnola abbandona la donna ai suoi problemi e la spinge all'aborto. Ogni legge sull'aborto è una terribile ipocrisia contro le donne, oltre a essere un'atroce ingiustizia verso i bambini ai quali non offre protezione".
Gli aborti praticati in Spagna sono in costante aumento: secondo i dati del Ministero della Sanità, le interruzioni di gravidanza volontarie, nel solo 2007, sono cresciute del 10 per cento e ad abortire sono sempre più le minorenni.
Il sostegno alla manifestazione di Madrid giunge intanto anche da altre organizzazioni pro-life non spagnole: in particolare, il Costa Rica, dove oggi è previsto un sit-in di fronte all'ambasciata spagnola della capitale San José, e la Colombia.
La grande manifestazione a Madrid per la donna e contro l'aborto
Dalla Spagna
un forte sì alla vita
Madrid, 16. "Non esiste il diritto a uccidere, esiste il diritto alla vita". La Spagna, con questo slogan, si appresta a celebrare domani, 17 ottobre, a Madrid, la grande manifestazione a difesa dei nascituri e delle madri, cui hanno aderito più di quaranta organizzazioni. Una serie di iniziative divulgative, accademiche e ludiche sono in corso da giorni per sensibilizzare le famiglie alla partecipazione contro quella che viene definita "un'iniziativa legale contraria alla dignità dell'essere umano". Si tratta del controverso progetto di legge governativo, approvato dal Consiglio dei ministri, che prevede che le donne dai 16 anni in su possano abortire liberamente nelle prime quattordici settimane di gravidanza. L'aborto sarà consentito fino alla ventiduesima settimana in caso di rischi per la vita e la salute della madre o di gravi anomalie del feto; inoltre, non si prevede alcun limite di tempo in caso di malattia estremamente grave e incurabile. L'unico requisito è che la struttura a cui la donna si rivolge fornisca informazioni sui programmi sociali di aiuto alle madri.
I presuli hanno dedicato un'ampia riflessione alla legge in occasione dell'ultima riunione della commissione permanente, svoltasi a Madrid, dando il loro appoggio alla manifestazione. Il segretario della commissione permanente dell'episcopato, il vescovo ausiliare di Madrid, Juan Antonio Martínez Camino, ha detto che "la manifestazione è legittima e opportuna". "I fedeli laici - ha precisato il presule - rispondono adeguatamente a questa sfida, di grande trascendenza morale e sociale, facendo uso del proprio diritto a manifestare pacificamente per esprimere il disaccordo rispetto a questa la legge progettata, che comporta un serio passo indietro nelle protezione del diritto alla vita dei nascituri, un maggior abbandono delle madri gestanti e un danno irreparabile al bene comune".
Anche la rete delle scuole cattoliche di Madrid, fra gli altri, ha reso noto la propria adesione alla marcia di protesta. "Quando le leggi non proteggono la vita - si legge in un comunicato - giunge il momento d'intensificare con più forza l'educazione, perché crediamo in essa e per noi, come scuole cattoliche, è il nostro contesto specifico in cui operare".
In un intervento radiofonico al canale informativo diocesano della Cadena Cope, il cardinale Antonio María Rouco Varela, arcivescovo di Madrid e presidente della Conferenza episcopale di Spagna, riferendosi proprio al contributo delle scuole, ha sottolineato la necessità "di un'educazione che infonda vigore all'animo e alla coscienza dell'uomo fin dalla gioventù e che lo porti al riconoscimento della realtà inviolabile dell'essere umano fin da quando viene concepito nel grembo materno". "L'uomo - ha aggiunto il porporato - è intoccabile dal momento in cui nasce come embrione". Per questo, il cardinale ritiene che "sia un grande obiettivo quello che persegue la manifestazione". "È uno strumento - ha rilevato - molto democratico, relazionato con i diritti fondamentali della persona umana, che i cattolici, i cristiani, con la loro coscienza viva, siano disposti a esprimere pacificamente, democraticamente e liberamente questo grande sì alla vita, e il diritto alla vita dell'essere umano dal suo concepimento fino alla morte".
Nel manifesto che accompagna la manifestazione, pubblicato a cura della piattaforma "Diritto a vivere", si ricorda: "L'aborto suppone la morte violenta di un essere umano e un terribile dramma per la donna che soffre. La legge spagnola abbandona la donna ai suoi problemi e la spinge all'aborto. Ogni legge sull'aborto è una terribile ipocrisia contro le donne, oltre a essere un'atroce ingiustizia verso i bambini ai quali non offre protezione".
Gli aborti praticati in Spagna sono in costante aumento: secondo i dati del Ministero della Sanità, le interruzioni di gravidanza volontarie, nel solo 2007, sono cresciute del 10 per cento e ad abortire sono sempre più le minorenni.
Il sostegno alla manifestazione di Madrid giunge intanto anche da altre organizzazioni pro-life non spagnole: in particolare, il Costa Rica, dove oggi è previsto un sit-in di fronte all'ambasciata spagnola della capitale San José, e la Colombia.