22 de octubre de 2011

L'Eta rinuncia alla lotta armata

Dopo più di quarant'anni e oltre ottocento assassinii in attacchi terroristici

L'Eta rinuncia alla lotta armata


Soddisfazione del Governo e dell'opposizione spagnola che chiede lo scioglimento dell'organizzazione
MADRID, 21. L'Eta, il gruppo terroristico basco attivo da oltre quarant'anni, ha annunciato in un video pubblicato sul sito del quotidiano basco "Gara" il proprio "impegno chiaro, fermo e definitivo" a rinunciare all'uso delle armi. Contestualmente, l'Eta e ha chiesto ai Governi di Spagna e Francia di aprire un processo di dialogo diretto per risolvere quelle che definisce le conseguenze del conflitto. Il comunicato del gruppo armato è stato diffuso quattro giorni dopo una conferenza internazionale di pace tenuta a San Sebastián e che aveva chiesto all'Eta di rinunciare definitivamente alla lotta armata.
L'Eta - sigla di Euskadi ta askatasuna, che in lingua basca significa "Paese basco e libertà" - incominciò ad agire contro lo Stato spagnolo, all'epoca ancora sotto la dittatura franchista, nel 1968, e da allora ha provocato 825 morti, secondo i dati del ministero dell'Interno spagnolo, agendo tanto in Spagna quanto nelle regioni basche francesi. L'ultimo attentato del gruppo terroristico era stato messo a segno due anni fa a Maiorca ed era costato la vita a due poliziotti spagnoli. Nel gennaio scorso l'Eta, fortemente indebolita dall'ondata di arresti degli ultimi anni in Francia e Spagna, aveva dichiarato una tregua unilaterale e permanente. Pochi mesi dopo, in maggio, le elezioni amministrative nei Paesi Baschi avevano fatto segnare un successo delle liste della sinistra radicale indipendentista Abertzale che con la coalizione Bildu avevano ottenuto centinaia di eletti e erano subentrate ai socialisti alla guida della città di San Sebastián. L'annuncio dell'Eta non giunge inatteso. Dopo la conferenza di San Sebastián, infatti, la maggior parte dei commentatori spagnoli ritenevano probabile uno sviluppo in questo senso prima delle elezioni politiche anticipate, fissate in Spagna per il 20 novembre.
Il presidente del Governo spagnolo, José Luis Rodríguez Zapatero, che il 20 novembre non si ricandiderà, ha parlato di una vittoria della democrazia, della legge e della ragione, definendo di importanza assoluta la decisione dell'Eta. Rodríguez Zapatero ha reso omaggio all'azione dei diversi Governi della Spagna democratica nella lotta contro il terrorismo basco e all'opera dei servizi di sicurezza e della magistratura. Secondo il capo di Governo, "la nostra sarà una democrazia senza terrorismo, ma non senza memoria", perché la memoria delle vittime del terrorismo basco "ci accompagnerà sempre". Rodríguez Zapatero ha anche ringraziato la Francia per l'appoggio determinante alla lotta contro l'Eta parlando di un debito eterno di gratitudine e di solidarietà con Parigi.
Da parte sua, Mariano Rajoy, leader del Partito popolare, oggi maggiore forza dell'opposizione in Spagna, ha dichiarato che l'annuncio della cessazione della lotta armata da parte dell'Eta è un passo molto importante, ma ha chiesto lo scioglimento irreversibile del gruppo. "La tranquillità degli spagnoli sarà totale solo quando si avranno lo scioglimento irreversibile dell'Eta e il suo smantellamento completo" ha dichiarato Rajoy, che il 20 novembre sfiderà per la guida del Paese il candidato socialista alla presidenza Alfredo Pérez Rubalcaba, ministro degli Interni di Zapatero fino a tre mesi fa e ora suo successore designato nel partito socialista.
Le dichiarazioni di Rajoy si riferiscono al fatto che il gruppo terroristico basco ha annunciato la fine della violenza, ma non la consegna delle armi e il suo scioglimento, che cercherà probabilmente di negoziare dopo le elezioni.


(©L'Osservatore Romano 22 ottobre 2011)

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