28 de abril de 2014
Abu Mazen condanna la shoah
Netanyahu parla di mossa propagandistica contraddetta dall’alleanza di
Governo con Hamas
Abu Mazen
condanna la shoah
l
TEL
AVIV, 28. L’affermazione fatta ieri
dal presidente palestinese Abu Mazen sulla shoah come «il crimine più odioso
contro l’umanità nell’era moderna», accompagnata da una richiesta di ripresa
dei negoziati, non ha convinto il primo ministro israeliano, Benjamin
Netanyahu. Questi, in un’intervista all’emittente televisiva statunitense Cun
ripresa dai media israeliani, ha parlato di una mossa propagandistica, tesa
solo a «colpire l’opinione pubblica internazionale». Secondo
Netanyahu, infatti, le dichiarazioni di Abu Mazen sono in contraddizione con la
recente intesa per un Governo di unità nazionale con Hamas, che non solo nega
la shoah, ma punta alla distruzione di Israele. Il primo ministro israeliano ha
ribadito che non negozierà con una controparte palestinese che comprenda Hamas,
sebbene lo stesso Abu Mazen avesse dichiarato in precedenza che il nuovo
Governo rifiuterà la violenza.
Ancora
sabato, peraltro, il portavoce di Hamas, Sami Abu Zuhri, aveva ribadito che il
movimento radicale islamista palestinese non riconoscerà mai Israele. Lo stesso
Abu Mazen, invece, aveva ricordato che il riconoscimento in questione è arrivato
già da oltre vent’anni dall’O rganizzazione per la liberazione della Palestina,
respingendo però la richiesta di Netanyahu di uno specifico riconoscimento di
Israele in quanto Stato ebraico.
La
dichiarazione di Abu Mazen sulla shoah, la prima di questo tipo mai venuta da
un leader palestinese, è stata diffusa in arabo e in inglese sull’agenzia di
stampa ufficiale Wafa alla vigilia della giornata dedicata in Israele alla
memoria dei sei milioni di ebrei uccisi in Europa durante le persecuzioni
naziste. Proprio ieri, un rapporto dell’Università di Tel Aviv ha ammonito che
nonostante una diminuzione degli atti di violenza contro gli ebrei nel 2013
rispetto al picco del 2012, l’antisemitismo è cresciuto in Europa, soprattutto tra
i giovani, a causa dei partiti estremisti. «Questa infezione prosegue e si
propaga ovunque», ha commentato Moshe Kantor, presidente del Congresso ebraico europeo.
Il
discorso di Abu Mazen pubblicato dalla Wafa — il cui contenuto era stato
preannunciato qualche giorno fa al rabbino Marc Schneier, vicepresidente del
Congresso ebraico mondiale, in visita a Ramallah — è partito dalla shoah per
arrivare alla politica. Dopo aver offerto la sua vicinanza «alle famiglie delle
vittime e al popolo innocente ucciso dai nazisti, inclusi gli ebrei e altri»,
il leader palestinese ha osservato che la shoah rappresenta «il concetto di discriminazione
etnica e razziale che i palestinesi respingono con forza e contro cui si
battono».
«Nell’incredibilmente
triste commemorazione del giorno della shoah — ha proseguito Abu Mazen —
chiediamo al Governo israeliano di cogliere l’opportunità di concludere una
pace giusta e globale nella regione, basata su una visione di due stati,
Israele e Palestina, che vivano fianco a fianco in pace e sicurezza».
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