22 de septiembre de 2013

Rischio ingovernabilita per la Germania

Si vota per il rinnovo del Bundestag
Rischio ingovernabilita per la Germania

pagina 2                                                     L’OSSERVATORE ROMANO                                             domenica 22 settembre 2013


di FRANCESCO CITTERICH
Il rischio di ingovernabilita aleggia sulle elezioni legislative di domenica in Germania per il rinnovo del diciottesimo Bundestag, il Parlamento federale. Sono chiamati alle urne quasi sessantadue milioni di elettori per 299 collegi, che sceglieranno chi votare tra i trentaquattro partiti ammessi alla consultazione.
I due sfidanti che si contendono la carica di capo del Governo sono Angela Merkel, cancelliere uscente, leader dei cristiano-democratici della Cdu, appoggiata dall’Unione cristiano-sociale (Csu) in Baviera, e Peer Steinbruck, a capo del Partito socialdemocratico (Spd). Gli altri partiti principali che concorrono sono i liberali (Fpd, alleati a livello federale della Cdu), Die Linke, la sinistra alternativa all’Spd, Alleanza ’90, i Verdi, il Partito dei pirati, e Alternativa per la Germania, il movimento anti-euro. L’esito della competizione elettorale e molto atteso da tutte le cancellerie europee, perche chiunque vincera le legislative dovra affrontare il concreto rischio di una sostanziale ingovernabilita al Bundestag.
Anche se la permanenza di Merkel (uscita rafforzata dall’esito della consultazione elettorale di domenica scorsa in Baviera, che ha visto le netta affermazione della consorella Csu, ma con il crollo dell’Fdp al 3,3 per cento, ben al di sotto della soglia di sbarramento del 5 per cento) sulla poltrona di cancelliere e praticamente scontata, non e infatti ancora certo chi sara il futuro alleato governativo dei cristiano- demo cratici.
Gli ultimi sondaggi danno in vantaggio la coalizione uscente formata dalla Cdu-Csu e dai liberali della Fdp (con i quali Merkel intende fare proseguire la collaborazione, nonostante la batosta in Baviera). I cristiano-democratici, al Governo dal 2009, dovrebbero ottenere circa il 40 per cento dei voti, mentre i liberali dell’Fpd il 5 per cento. Ai socialdemocratici di Steinbruck, gia ministro delle Finanze dal 2005 al 2009, durante il primo Governo Merkel, e accreditato il 25 per cento dei consensi, con i Verdi all’11 per cento e la sinistra radicale al 9 per cento. Il Partito dei pirati e gli euroscettici di Alternativa per la Germania non dovrebbero invece superare la soglia del 5 per cento necessaria per entrare nel Bundestag. Una vittoria rosso-verde appare, quindi, alquanto improbabile. Dopo avere ottenuto uno scarso risultato in Baviera, e escluso che i Verdi possano portare in dote all’Spd un capitale di voti sufficiente per una coalizione.
Alla luce dei sondaggi e delle opinioni degli esperti, e dunque molto difficile immaginare un risultato elettorale in grado di permettere un Governo stabile, con tutta l’Europa che non sa quale Germania si trovera di fronte lunedi 23 settembre. La formula della Grossa coalizione e molto popolare nel Paese e potrebbe essere proprio questa la soluzione (Cdu-Csu in accordo con l’Spd, e Merkel sempre cancelliere per un terzo mandato) cui si arrivera dopo il voto, anche se il cancelliere e Steinbruck sono abbastanza restii a caldeggiarla apertamente, per via delle resistenze interne ai loro partiti.
Oltretutto, il Governo che scaturira dalle urne avra un limitato periodo di stabilita. Il 2014 e infatti contraddistinto da una serie di elezioni regionali: si votera in Sassonia, in Turingia e nel Brandeburgo (tre regioni della ex Germania Est caratterizzate da un elettorato particolarmente volubile). L’anno successivo tocchera alle citta-Stato di Amburgo e di Brema. Nel 2016, poi, seguiranno elezioni in altri cinque Lander. I voti regionali modificano gli equilibri al Bundesrat, la Camera alta del Parlamento, e sono utilizzati dai partiti per valutare la loro forza politica anche a livello nazionale.
Durante la campagna elettorale, l’Unione ha proposto un freno agli aumenti degli affitti, problema molto sentito soprattutto nelle grandi citta, e un alleggerimento del carico fiscale per non pesare sul ceto medio. Eventuali aumenti del gettito andrebbero impiegati nelle infrastrutture, nella formazione e per aumentare i sussidi alle famiglie con figli.
Nel presentare il programma dei primi 100 (eventuali) giorni di Governo socialdemocratico, Steinbruck ha invece parlato di un cambiamento della politica. La prima riforma che lo sfidante di Merkel intenderebbe realizzare riguarda il salario minimo di 8,50 euro all’ora generalizzato a tutte le categorie di lavoratori, misura che a suo avviso servirebbe anche a rafforzare il potere d’acquisto e alleggerire le casse dello Stato. La seconda riforma sarebbe l’innalzamento dell’aliquota massima per i redditi piu elevati dal 42 al 49 per cento. In questo modo, Steinbruck riporterebbe la Germania al periodo che precedette l’insediamento alla cancelleria del suo compagno di partito Gerhard Schroder, che dopo l’affermazione elettorale su Helmuth Kohl, nel 1998, aveva abbassato l’aliquota fiscale minima dal 53 all’attuale 42 per cento.


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