30 de septiembre de 2009

Il nuovo presidente (dell’IOR, la banca vaticana)

Corriere della Sera, 24 settembre 2009

Il nuovo presidente (dell’IOR, la banca vaticana)

Ascoltato da Ratzinger, nella sua biografia una nota: ha 5 figli, con una sola moglie

Il «cattolicissimo» che lavorò all'enciclica

Sergio Bocconi

MILANO ­ Ha continuato a dire, quasi fino all'ultimo, «ma figuriamoci!». La nomina al vertice dello lor è però più che annunciata. Perché Ettore Gotti Tedeschi, 64 anni, ha un curriculum ad hoc per il forziere del Vaticano. Docente per anni alla Cattolica di Milano e all'Università di Torino, rubrica sull'Osservatore Romano, economista ascoltato da Papa Benedetto XVI anche nell'enciclica «Caritas in veritate» («meriterebbe il Nobel» ha detto poi del Pontefice con una battuta), ammiratore dell'Opus Dei e collaboratore del
banchiere spagnolo Emilio Botin (anch'egli Opus Dei) di cui è rappresentante in Italia, consigliere del ministro Giulio Tremonti con nomine in Cassa Depositi e Prestiti e F2i, il fondo per le infrastrut­ture, e un passato in McKinsey, il network di consulenza nel quale sono transitati anche Alessandro Profumo e Corrado Passera.
E proprio nel suo addio alla McKinsey si ritrova forse la cifra della sua storia pubblica e priva­ta. Il capo di allora (1984) gli fa un complimento che lui racconta sorridendo. «Ettore possiede una dote rimarchevole: ha lo stesso numero di figli che noi in media abbiamo di mogli». Forse oggi non è più vero, poiché nel frat­tempo i figli sono passati da tre a cinque, ma il punto dev'essere per lui di massimo orgoglio visto che la biografia sul sito del Tocqueville Acton, think-tank di ispi­razione cattolica e liberale, si con­clude con un'unica nota persona­le: «Ha 5 figli, con una sola mo­glie». Francesca. L'incarico allo Ior lo allontanerà un po' dalla sua Piacenza dove vive e «milita» vo­lentieri: fa parte del comitato di saggi per il rilancio della città; è garante del fondo diocesiano di solidarietà; scrive per il giornale locale la Libertà. E da Piacenza fi­nora è partito tutte le mattine al­le 5,40 in direzione Milano, uffi­cio italiano del Santander di Bo­tin. Arriva, legge i quotidiani e al­le 8 va a messa. Ettore è diventato «Il cattolicissimo» dopo aver conosciuto Giovanni Cantoni, fondatore di Alleanza Cattolica. Una delle persone, dice, alla quale deve molto. Riconoscenza che ha dimostrato anche verso Gianmario Roveraro (Opus Dei), un tempo il Cuccia della finanza cattolica e che due anni fa è stato ra­pito e ucciso in una vicenda oscu­ra. Gotti Tedeschi, dopo l'esordio parigino alla società di consulen­za Sema e il passaggio in McKin­sey, arriva in banca con la Proco­min di Imi e Bnl e la merchant Si­ge. Qui conosce Roveraro e con lui fonda la banca d'affari Akros. I rapporti si interrompono nel '92. Lo chiama Botin. Dal '95 se­gue, rappresentandolo in consi­glio, la partecipazione nel Sanpa­olo 'mi. Per i i anni il Santander è socio discreto ma non «slee­ping». Poí però, quando viene de­cisa la fusione con Intesa, ne esce con mire e ossa rotte: la banca spagnola viene fermata e invitata alla porta.