30 de junio de 2014
Cristiani all’ascolto dei fratelli ebrei
Incontro
dal 15 al 20 luglio ad Angers
Cristiani all’ascolto dei fratelli ebrei
sabato 28 giugno 2014 L’OSSERVATORE ROMANO pagina 7
ANGERS, 27.
Scoprire la ricchezza spirituale dell’ebraismo e la vita dei «nostri fratelli
maggiori nella fede», far crescere reciprocamente la conoscenza e la stima,
trasmettendole alle nuove generazioni: questi i principali obiettivi della
sessione organizzata dal 15 al 20 luglio ad Angers in Francia, dal Servizio
diocesano per le relazioni con l’ebraismo (Sdrj), in collaborazione con le
altre diocesi della provincia ecclesiastica e con il Servizio nazionale per le
relazioni con l’ebraismo. «Ciò che i nostri padri ci hanno raccontato non lo
terremo nascosto ai nostri figli ma lo racconteremo alla generazione futura»: una
citazione del Salmo 78 (3-4) è al centro dell’incontro, intitolato Découvrir
le judaïsme. Les chrétiens à l’écoute. Una cerimonia comune, domenica 20 luglio, ricorderà gli
ottocentoventiquattro ebrei rinchiusi nell’ex seminario di Angers prima di
essere deportati, il 20 luglio 1942, verso il campo di concentramento di
Auschwitz. Solo uno dei tanti momenti di condivisione che scandiranno l’evento.
Padre Louis-Michel Renier, responsabile dell’Sdrj, e Pierre Lazarus,
membro della comunità ebraica locale, spiegano sul sito on line della
Conferenza episcopale francese come programma e contenuti siano stati decisi
insieme: «Noi ebrei — afferma Lazarus — lavoriamo in perfetta collaborazione
con i nostri fratelli cristiani. Siamo pochi nella regione ma accompagnamo con
coerenza il cammino interreligioso intrapreso da anni». In continuità con le
sessioni svoltesi nel 2010 all’abbazia cistercense di Melleray e nel 2012 a La
Hublais, si alterneranno dibattiti ai quali parteciperanno delegati cristiani
(quest’anno fra l’a l t ro è prevista una maggiore apertura ecumenica) ed
ebrei, seminari (per esempio sui legami tra liturgia ebraica e liturgia
cristiana e fra tradizione rabbinica e Antico Testamento) e incontri in piccoli
gruppi, per facilitare il dialogo. Si mangerà kosher (i cibi preparati
in conformità alle regole alimentari ebraiche), si assisterà insieme alla
benedizione del pane e del vino e si condividerà, abato 19, lo shabbat,
la festa del riposo, grazie all’aiuto dei membri delle associazioni cultuali e
culturali israelitiche, di rabbini, insegnanti e delegati delle varie «Amicizie
ebraiche- cristiane». Per i giovani sono previste attività specifiche, come una
serie di ateliers animati da unebreo e da un cristiano.
Una delle caratteristiche dell’incontro è la preo ccupazione di fare
riferimento a un ebraismo vivente, attento all’attualità. Nel 2012 a La
Hublais, vicino a Rennes, era intervenuta Magda Hollander Lafon, deportata ad
Auschwitz a 17 anni. Quest’anno, oltre a una conferenza tenuta da padre Pa t r
i ck Desbois, d i re t tore del Servizio nazionale per le relazioni con
l’ebraismo, su «Come trasmettere la storia della Shoah», si terrà appunto la
cerimonia in memoria dell’anniversario della deportazione degli ebrei da Angers
verso la Polonia. Il Servizio nazionale (organismo in seno alla Conferenza
episcopale) venne creato dopo il concilio Vaticano II dal padre domenicano
Bernard Dupuy per contribuire a risolvere i conflitti tra la Chiesa cattolica e
il mondo ebraico, e in seguito a rafforzarne l’amicizia
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