11 de julio de 2013

In Israele la riforma della leva obbligatoria Se l’esercito apre agli ebrei ultraortodossi

In Israele la riforma della leva obbligatoria

Se l’esercito apre agli ebrei ultraortodossi
 pagina 6    L’OSSERVATORE ROMANO    mercoledì 10 luglio 2013

GERUSALEMME, 9. Anche se il cambiamento avverrà «gradualmente », per la comunità ebraica osservante d’Israele si tratta di una svolta non di poco conto. Dopo 65 anni, la riforma del servizio militare, con l’inclusione degli haredim, gli ebrei ultraortodossi, finora esentati, sembra cosa fatta. Il Governo israeliano nei giorni scorsi ha infatti approvato la bozza di riforma della leva (14 voti a favore e 4 astenuti) che è destinata a mettere fine — anche se bisognerà aspettare il vaglio del Parlamento — a uno dei più roventi e spinosi temi che hanno agitato e diviso negli ultimi anni la società israeliana, con l’opposizione frontale dei partiti d’ispirazione religiosa.

La non obbligatorietà della leva per gli ebrei haredim fu accordata dal padre fondatore di Israele, David Ben-Gurion, ma allora gli ultraortodossi erano abbastanza pochi nel Paese. Il dossier sulla leva — che in passato ha provocato anche crisi di Governo — è stato uno dei punti di forza dell’ultima campagna elettorale del leader centrista di «C’è un futuro», e attuale ministro delle finanze, Yair Lapid, che ne ha fatto uno dei perni dell’attuale maggioranza che sostiene il primo ministro Benyamin Netanyahu. Per le strade delle varie città israeliane sono scesi in migliaia per chiedere che il «peso» del servizio militare fosse ripartito in maniera «eguale» fra tutti gli strati della popolazione, ultraortodossi compresi.

La riforma prevede che entro quattro anni, cioè dal 2017, saranno arruolati — eventualmente per il servizio civile — gli ebrei ultraortodossi (secondo alcune stime, circa 50.000) a partire dai 21 anni di età (per gli altri si parte a 18 anni), con esclusione di 1.800 di loro considerati allievi «eccellenti» nello studio della Torah. Chi si sotrarrà alle disposizioni — prevede la bozza, preparata da un Comitato, presieduto dal ministro della Scienza, Yaacov Peri — sarà perseguito penalmenteIl premier Netanyahu ha rivendicato il fatto che «oggi dopo 65 anni» la riforma sia stata approvata dal Governo e ha assicurato però che il cambio avverrà «in maniera graduale» in modo da tener conto «dei bisogni speciali della popolazione ultraortodossa». Il premier ha poi sottolineato due obiettivi: «L’integrazione dei giovani ultraortodossi nelle forze armate e, non meno importante, nella forza lavoro».

Nella bozza di legge approvata dal Governo è prevista anche la possibilità per gli arabi israeliani (altro settore di popolazione finora esentato) di essere inclusi nella leva.

A questo proposito, Netanyahu ha detto di aver apprezzato il lavoro fatto dal Comitato per la loro «integrazione», ma la questione «non è ancora completa e abbiamo bisogno di continuare — ha osservato — a restare collegati al problema, in modo da risolverlo».
Il ministro delle Finanze, Lapid, ha definito l’approvazione «un fatto storico». Nettamente contrari invece i partiti d’ispirazione religiosa (che non fanno parte della maggioranza): «È un triste giorno per l’ebraismo haredi», ha dichiarato Meir Porush, di «Uniti nellaTorah » .


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