16 de mayo de 2012

Il cardinale Kurt Koch all'Angelicum sul dialogo ebraico-cristiano


Il cardinale Kurt Koch all'Angelicum sul dialogo ebraico-cristiano 

Un amicizia indispensabile
per l'umanità intera



Roma, 16. Nelle atrocità senza precedenti della Shoah, i cristiani sono stati "sia autori dei crimini sia vittime", ma grandi masse certamente "furono spettatori passivi" che "tenevano gli occhi chiusi" dinanzi alla brutale realtà: è uno dei passaggi della lecture tenuta oggi presso la Pontificia Università San Tommaso d'Aquino (Angelicum) dal cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani e della Commissione della Santa Sede per le Relazioni Religiose con l'Ebraismo. Il porporato è stato invitato dal John Paul II Center for Interreligious Dialogue, diretto dal Rabbino Jack Bemporad, come ospite della quinta edizione della "Berrie Lecture". L'iniziativa, copromossa dalla Russell Berrie Foundation di New York, mira a promuovere la mutua comprensione tra le fedi ospitando interventi di personalità che maggiormente si distinguono per l'impegno in questo campo specifico. La lecture del cardinale Koch è stata dedicata al tema "Building on Nostra Aetate: 50 Years of Christian-Jewish Dialogue" (Costruire sulla Nostra Aetate: 50 anni di dialogo ebreo-cristiano).


(©L'Osservatore Romano 17 maggio 2012)

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