22 de mayo de 2012

Una nota di Papa Pio XI a Pacelli e un intervento per "L'Osservatore Romano": documenti vaticani inediti sulla guerra di Spagna



Una nota di Papa Pio XI a Pacelli e un intervento per "L'Osservatore Romano":
documenti vaticani inediti sulla guerra di Spagna 

Fermate la guerra fratricida




di Vicente Cárcel Ortí

Per denunciare al mondo la persecuzione religiosa nella Spagna repubblicana, iniziata il 19 luglio 1936, Pio XI pensò d'indirizzare una lettera al suo segretario di Stato nella quale, come padre dei credenti, avrebbe espresso ciò che provava nel profondo, chiedendo che cessasse lo spargimento di sangue tra fratelli e che in tutto il mondo si pregasse per porre fine a quella guerra fratricida.
La lettera fu elaborata con molta attenzione posto che nella prima bozza, redatta probabilmente da monsignor Pizzardo, segretario della Sacra Congregazione per gli Affari Ecclesiastici Straordinari, appaiono le correzioni autografe apportate dallo stesso Pacelli. La suddetta lettera fu però sospesa per ordine del Papa e, per sostituirla, la Segreteria di Stato redasse un articolo da pubblicare su "L'Osservatore Romano" alla fine di agosto. Ma anche questo testo fu sospeso poiché Pio XI ordinò di preparare un discorso rivolto ai numerosi profughi spagnoli giunti a Roma.
Il discorso di Pio XI, che riprese il contenuto della lettera sospesa di Pacelli e dell'articolo non pubblicato su "L'Osservatore Romano", esaltò la sofferenza esemplare dei cattolici, denunciò la persecuzione disumana, deplorò la guerra civile e il veleno della propaganda bolscevica. Questo discorso ebbe grandissima diffusione nella stampa mondiale. Nella Spagna "nazionale" fu pubblicato omettendo però sia la condanna delle violenze dei militari ribelli sia le parole di misericordia e di amore verso "gli altri" che il Papa aveva aggiunto. Su questo discorso si può vedere l'articolo E gli altri?", domandò il Papa, pubblicato su "L'Osservatore Romano" del 14 settembre 2011 (p. 5). Ora per la prima volta vengono pubblicati i due testi sospesi.


(©L'Osservatore Romano 23 maggio 2012)

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